Assumendo il Bedrocan non vedo volare draghi o galoppare unicorni. Grazie alla cannabis riesco a gestire il dolore cronico e l’insonnia causata da patologie degenerative
Di seguito vi raccontiamo la storia di Simona che assumendo cannabis riesce a gestire Spondolite anchilosante – Fibromialgia – Tendinopatie degenerative alle spalle – Maculopatia trazionale in entrambi gli occhi – Ernie, protrusioni e il tratto lombare della colonna vertebrale a canna di bambù.
“Ciao sono Simona ho 48 anni, sono sposata e ho due figli grandi, da 17 anni convivo con patologie degenerative, non mi sono mai arresa e non ho intenzione di farlo. No, non sono così forte come puoi pensare leggendo la mia storia (se vorrai leggerla), ho solo voglia di vivere con un minimo di dignità e serenità, per quanto possibile; amo la vita, la mia famiglia e gli amici, amo il sole, il cielo e la neve e ho dannatamente voglia di imparare nuove cose.
Dunque come ti dicevo la mia vita è cambiata 17 anni fa, i dolori alla schiena (tratto lombare) erano forti, quindi ho fissato una visita dal reumatologo di mio padre (lui ha l’artrite reumatoide!), da quel giorno sono iniziati i vari esami, strumentali e non, le analisi davano positività mentre i vari esami strumentali erano tutti negativi, ma io stavo male… Beh ci sono voluti 5 anni per certificare la prima delle mie patologie, il mio reumatologo è una persona straordinaria non si è mai arreso.
Un giorno ero in studio da lui e sul mio viso ha letto tutto il dolore che stavo provando, quindi si è arrabbiato e ha esordito dicendo “Basta non puoi andare avanti così, non posso più vederti in questo stato”!! Da lì ho iniziato l’iter per poter utilizzare i farmaci biotecnologici (che non sono naturali, ma vere e proprie bombe chimiche), ho incominciato assumendo per 8 mesi la salazopirina e poi ho tentato il primo “Bio”, dico tentato perché al terzo mese, non avendo nessun beneficio, me lo hanno fatto interrompere…poi abbiamo tentato il secondo, questo è durato alcuni anni, poi il terzo per un paio di anni e poi sono tornata al secondo, che ho potuto utilizzare per meno di due anni perché mi ha portato un rash cutaneo allucinante su molte zone del corpo.
E arriviamo così al quarto “Bio” che faccio da 4 anni assieme a molti altri farmaci, immunomodulatori, miorilassanti (si perché 5 anni fa è arrivata anche la Fibromialgia), pastiglia per la pressione, folina (perché i farmaci mi hanno causato una leggere anemia!!), integratori vari, ecc. So cosa vuol dire convivere con il dolore, so cosa stai passando, so cosa significa imbottirsi di farmaci, so che si può cadere in depressione (a me è successo, non in maniera forte, ma è successo), però ho imparato una cosa fondamentale, la cosa più difficile in assoluto per un malato, “l’accettazione”, che non vuol dire piangersi addosso o arrendersi, ma “accettare” di avere uno o più problemi di salute e lottare per vivere al meglio, se “accetti” di avere dei problemi di salute sei già a buon punto per vivere con dignità il tuo dolore.
C’è una persona molto importante per me nel gruppo Pazienti Cannabis medica, siamo amiche da 6 anni circa, la fibrofog e l’età fanno brutti scherzi alla mia memoria, lei è una sorella per me, ha due anni in meno di me ed ha più problemi di salute di me, ma non molla….quindi non farlo nemmeno TU!!! È grazie a lei che ho iniziato ad utilizzare il Bedrocan, ovviamente dopo aver fatto una visita con un terapista del dolore, ah non ti ho detto che per 10 mesi ho sofferto d’insonnia e non ho dormito.
Da giugno di questo “fantastico 2020” sto assumendo le gocce di Bedrocan, non ho sospeso i farmaci, ma piano piano arriveremo a toglierne o ridurne alcuni, con la cannabis ho ripreso a dormire e la qualità del sonno è importante per un malato, qualsiasi patologia abbia, in più ha ridotto il mio dolore cronico. Devo avere pazienza e una volta trovato il dosaggio adatto a me potrò vivere serena.
Purtroppo però il problema fondamentale è avere la continuità terapeutica, cosa che il nostro paese non ci garantisce, per lo stato noi siamo un peso, pazienti di serie “B”!!! Ma ognuno di noi ha una dignità e voglia di vivere, credo che non debbano esserci distinzioni tra pazienti, tutti abbiamo il DIRITTO di cura e di vivere, anche se abbiamo capacità ridotte siamo esseri umani con tanto di sentimenti.
Vi saluto con un abbraccio e con il mio motto “Never give up and stay strong”
Simona
Campagna di sensibilizzazione
Il Comitato Pazienti Cannabis Medica ha lanciato questa campagna di sensibilizzazione con l’obiettivo di diffondere la conoscenza dei benefici che persone con particolari patologie possono trarre assumendo fitocannabinoidi. La campagna nasce per favorire un cambiamento culturale verso la cannabis medicale, così da contrastare falsi miti sulla cannabis.
La scarsa disponibilità di fitocannabinoidi presso le farmacie, la reticenza di alcuni medici nel prescrivere la terapia e la carenza delle adeguate varietà di cannabis hanno spinto molti pazienti a cercare nel mercato illegale, le cure che dovrebbero essere erogate dal SSN. Proprio da questa consapevolezza, il Comitato si adopera per permettere a tutti i cittadini italiani di poter usufruire della cannabis terapeutica alle stesse condizioni, cercando di ottenere da parte di tutte le Regioni l’erogazione a carico del SSN dei fitocannabinoidi.