Canapa: organizzato da Dino Giarrusso il convegno “The state of hemp in Europe” è stata un occasione per confrontarsi sul tema della canapa in Europa.
Canapa: Convegno al parlamento europeo “The state of hemp in Europe”
Convegno Organizzato da Dino Giarrusso – europarlamentare del M5S – il 12 dicembre nella sala Altiero Spinelli del Parlamento Europeo di Bruxell. Presenti fra i relatori ,Enrico Giannuzzi, ANSCE Bio Generic s.r.l., General Manager ,Ivan Nardone, Confederazione Italiana Agricoltori ,Lorenza Romanese, EIHA, Managing Director ,Hana Gabrielova, Hempoint, Ceo ,Rachele Invernizzi, SOUTH HEMP FIBRES, Ceo, hanno partecipato alla discussione Grégoire Dupont , che Lavora per CGV, un’azienda familiare attiva nel settore del CBD /canapa nel Benelux, Santa Sarta Vice presidente del Comitato Pazienti Cannabis Medica che ha portato la testimoniza dei malati italiani che si curano con la cannabis medica ,un gruppo di giovani universitari da tutta Italia fra cui Mika’el Tosto giovane neospecializzato in scienze e tecnologie agrarie con tesi sperimentale sulla canapa.a.Il settore europeo della canapa sta conoscendo veloci trasformazioni, che impongono nuove sfide e opportunità produttive, il convegno è stata un occasione per confrontarsi sul tema . Di seguito il video e le dichiarazioni dei relatori .
Enrico Giannuzzi general manager di ANSCE BIO GENERIC società italiana fondata nel 2016 che produce prodotti derivati dalla canapa dai semi ai fiori.
“La continua incertezza europea sulla legislazione non permette di costruire un progetto commerciale chiaro e di competere sui mercati a differenza di altre parti del mondo“. Il supporto scientifico e le idee chiare da parte degli scienziati, esistono da tanto tempo,quindi la difficoltà di decidere è tutta politica.”
Lorenza Romanese, EIHA, Managing Director
“Quando parliamo di canapa parliamo di una pianta legale – prosegue Lorenza Romanese direttrice generale EIHA- la canapa industriale porta il nome di canapa sativa L., a basso tenore di thc. La richiesta più importante che possiamo fare è di aumentare il livello di thc nei semi e riportarlo dall’attule 0,2 al 0,3 %.Nel 1999 la Francia consiglia la commissione europea di abbassare il limite allo 0,2 %. Caso vuole che le specie con lo 0,2 % sono piante da fibra e la Francia negli anni 80-90 si specializzò in questo tipo di coltivazioni . Nel momento in cui l’abbassamento è diventato effettivo abbiamo amministrativamente cancellato più varietà autoctone , tra cui la carmagnola in Italia. Gli agricoltori che decidono di coltivare tenori più alti come l’ Italia che ha il decreto con il limite 0,6% vuol dire che il contadino sicuramente in prigione non ci va, ma non riceverà nessun finanziamento dall’Europa. EIHA è estremamente contenta del voto positivo della commissione agricoltura del parlamento europeo richiedendo il limite dello 0,3%.Ora aspettiamo che l’emendamento sia votato in sede plenaria. Un primo passo verso l’uscita del medioevo è stato fatto nel mese di aprile e noi ne siamo felici.”
Grégoire Dupont Lavora per CGV, un’azienda familiare attiva nel settore del CBD /canapa nel Benelux.
“In vista dell’esplosione del numero di punti vendita e di consumatori , il Belgio, e successivamente il Granducato di Lussemburgo, hanno recentemente deciso di classificare definitivamente il fiore di canapa CBD come prodotto da fumo. In termini di servizi sanitari pubblici, sono stati classificati come I “prodotti da fumo a base di erbe” e gli imballaggi devono pertanto essere conformi alle norme per questi prodotti (casella di avvertimento “fumare questo prodotto danneggia la salute” occupando il 35% della superficie delle borse). Nei dipartimenti finanziari sono stati classificati come “altri prodotti del tabacco “e sono quindi ora soggetti ad un’accisa del + – 30% del prezzo finale di vendita più IVA, vale a dire un’aliquota fiscale finale del + – 50%, che deve essere pagata in anticipo dagli importatori dei prodotti. il vantaggio è che rimuove l’ipocrisia che ha prevalso finora su questi prodotti e fornisce un quadro giuridico relativamente chiaro per le imprese e i consumatori. Il principale svantaggio è che, con tali tasse e commissioni, ci sono pochissime le aziende che possono partecipare a questo settore ed è gli attori tradizionali nel settore del tabacco che hanno investito principalmente nel settore. Le società che alla fine hanno contribuito a questo settore si sono trovate in difficoltà finanziarie e la maggior parte di esse ha chiuso. Infine, i prezzi di vendita per i consumatori sono leggermente aumentati e ora sembrano essere definitivamente bloccati intorno ai 10 € / grammo, mentre il prodotto stava gradualmente diventando più democratico prima dell’introduzione di questo regolamento. ”
Santa Sarta vicepresidente Comitato Pazienti Cannabis Medica e corrispondente per vivicentro.it
“In Italia sulla carta abbiamo la legge migliore in Europa per quanto riguarda la cannabis medica, l’art 18 quater della legge finanziaria 2017. Purtroppo non viene attuata omogeneamente e correttamente nelle varie regioni creando pazienti di serie A e pazienti di serie B a seconda della regione in cui si vive.
Di fatto sono poche ancora le persone che possono accedere a questo tipo di terapie a carico del servizio sanitario nazionale, parliamo di una fascia di popolazione molto ampia, dal sondaggio che abbiamo lanciato qualche mese fa è emerso come l’ età dei pazienti varia da un minimo di 2 anni e mezzo a un massimo di 87 anni e di come le patologie siano svariate, alcune di queste possono essere sclerosi multipla ,parkinson ,malattie autoimmuni , cancro , Tourette, dolori neuropatici, alzheimer , anoressia, artite fibromialgia , dolore cronico,epilessia. Negli ultimi anni qualche passo in più è stato fatto, adesso si iniziano a trovare i medici prescrittori, le farmacie galeniche che preparano il prodotto, ma la maggioranza dei pazienti continua ancora a pagare questa terapie con prezzi esorbitanti, in malattie come cancro ed epilessia dove i dosaggi sono alti diventano davvero insostenibili per le famiglie e parecchie volte non viene garantita la continuità terapeutica ai pazienti. Ogni giorno ricevo chiamate e messaggi da persone che hanno riacquistato un pezzetto della loro vita grazie alla cannabis , mamme che sono felici di vedere i propri figli stare meglio, bambini che avevano centinaia di crisi al giorno adesso possono vivere una vita dignitosa, io stessa grazie alla cannabis posso essere qui oggi e penso che questo sia il momento di unire le forze e portare avanti una battaglia di civiltà.”
Mika’el Tosto specializzato in scienze e tecnologie agrarie con tesi sperimentale sulla canapa industriale.
“Come testimoniano varie fonti, la coltivazione della canapa richiede una particolare cura nelle lavorazioni del suolo che, se ben eseguite, favoriscono la fertilità.Re Filippo nel 1806 parla di una pratica molto vantaggiosa per gli agricoltori bolognesi: l’avvicendamento fra frumento e canapa. È suggestivo osservare come dal dopoguerra ad oggi, periodo in cui la canapa scomparve dal nostro territorio, si sia verificata una perdita di sostanza organica nel suolo (fattore principale della fertilità). Ripristinando la quantità di sostanza organica del passato non solo se ne migliorerebbe la sua fertilità, ma si otterrebbe una sottrazione di CO2 dall’atmosfera assolutamente non meno importante rispetto alla riforestazione.”
Hana Gabrielova, Hempoint, Ceo
La canapa è una coltura agricola tradizionale in grado di produrre materiali rinnovabili per molteplici scopi industriali da applicare in tecnologie e processi innovativi per la bioeconomia.La canapa contribuisce alla sicurezza alimentare, alla pulizia del suolo, al sequestro del carbonio e promuove la biodiversità generale che, insieme a molti altri benefici sociali e ambientali, lo rende uno strumento importante per raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile e l’Agenda 2030.La canapa ha il potenziale per diversificare il settore agricolo, potenziare le economie locali e agire come agente di ripristino dell’ecosistema e di rigenerazione del suolo.
Poiché l’Europa si impegna a diventare il primo continente neutro dal punto di vista climatico al mondo, lo sviluppo di una legislazione positiva sulla canapa è essenziale per creare un ambiente normativo stabile che contribuirà ad attrarre gli investimenti necessari nelle infrastrutture dell’industria della canapa al fine di produrre prodotti ecologici e di alta qualità
Nel prossimo articolo le dichiarazioni di Ivan Nardone, Confederazione Italiana Agricoltori Rachele Invernizzi, SOUTH HEMP FIBRES, Ceo Janne Heimonen, Managing Director KANNAWAY.
Santa Sarta Fonte:vivicento.it