Comitato Pazienti Cannabis medica, “serve lottare nelle Regioni che non hanno recepito il decreto legge”
Interviene dalla Sicilia Sarta Santa, vicepresidente del comitato Pazienti cannabis terapeutica: “La battaglia non è inutile. Serve combatterla”
LENDINARA (ROVIGO) – Pronta a morire piuttosto che convivere con il dolore incessante che permane notte e giorno. La storia di Monica Bin, signora di 56 anni di Lendinara, costretta a convivere con una malattia rara quanto dolorosa, ha fatto il giro d’Italia (LEGGI ARTICOLO). A riguardo interviene Santa Sarta, vicepresidente del comitato Pazienti cannabis terapeutica, che tiene a precisare quanto “né il presidente, né il vicepresidente del comitato è mai stato ricevuto dalla Ministro della salute Giulia Grillo. Ci si è sentiti con la stessa per email ed è stata sempre sensibile alla nostra problematica, rispondendo anche sollecitamente ad ogni nostra istanza e incontrando all’istituto farmaceutico militare di Firenze due membri del nostro direttivo durante la visita”.
Il problema è che la Regione Veneto riconosce la patologia della signora Bin come malattia invalidante, ma la terapia antalgica a base di cannabis non rientra tra quelle previste dai Lea della Regione ovvero convenzionate e dispensate dal Servizio sanitario nazionale. L’alternativa proposta da Venezia è farmacologica, ma nel frattempo Monica è diventata intollerante a tutti i principi attivi cosiddetti tradizionali degli antidolorifici.
Sarta ribadisce quanto detto da Bin: “Ci sono alcune Regione, come Lombardia, Lazio, Campania che garantiscono l’erogazione in carico al sistema sanitario nazionali, mentre altre regioni, tra cui il Veneto, non offrono questo tipo di assistenza. “Quindi il problema è delle singole regioni. Ad esempio, nella mia Sicilia abbiamo la medesima problematica del Veneto, tanto che ho partecipato a degli incontri presso l’assessorato proprio per attuare l’articolo 18 quater della finanziaria, senza tuttavia che ancora oggi sia stata presa una decisione dal Governo siciliano in carica.
Questo non significa che ci si arrende. Si continuerà a combattere e su tutto il territorio nazionale ove le Regioni non recepiscono il decreto legge che dovrebbe essere attuato in tutte le regioni. Le persone nella nostra condizione potrebbero ritenere che questa battaglia sia inutile, senza sbocco, oppure che abbiamo addirittura contro il ministro della Salute Giulia Grillo quando invece si è sempre dimostrata vicino alla nostra situazione. E la questione dell’assistenza dipende dalle singole Regioni”.
Articolo di Rovigo oggi Martedì 16 Aprile 2019