Olio di semi di canapa, un prodotto straordinario:
Quando si parla di olio di canapa la prima cosa che viene in mente è la sostanza stupefacente oppure il sempre più famoso olio di cannabidiolo (CBD). A differenza di questi, estratti dalle infiorescenze, l’olio di canapa è un prodotto estratto dal seme contenuto nel frutto della Cannabis sativa.
L’estrazione di questo olio può avvenire con diverse tecniche, ma essendo la resa solitamente alta (anche superiore al 30%) è molto diffusa la spremitura a freddo. La coltivazione della canapa sia per la produzione di olio che di fibre tessili è consentita nell’Unione Europea per varietà che contengano meno dello 0,2% del principale componente psicoattivo il Δ9-tetraidrocannabinolo (THC).
L’olio di semi di canapa ha un odore e un sapore gradevole che ricorda quello delle nocciole. Può essere utilizzato per condire insalate, zuppe, pasta, riso e pesce e può sostituire gli altri oli di semi. Non è consigliato per la frittura a causa del suo punto fumo relativamente basso (165°circa).
Composizione dell’olio di canapa:
L’olio di semi di canapa è composto prevalentemente da trigliceridi. Come per tutti gli oli vegetali la composizione può variare in funzione del cultivar, delle condizioni ambientali, della raccolta e della lavorazione. I due principali acidi grassi polinsaturi (Omega 3 & Omega 6) presenti in questo olio sono l’acido linoleico(50-60%) e l’acido α-linolenico(15-20%) noto anche come olio di pesce. Il restante 10% sono acidi grassi saturi.
Il rapporto tra Omega 6 e Omega 3 è di 3 a 1 , valore ritenuto ideale a livello nutrizionale dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Un cucchiaio di questo olio è sufficiente a fornire il fabbisogno giornaliero di Omega 3 necessario ad un individuo adulto. Oltre a questi acidi grassi contiene anche vitamina A, alcune vitamine del gruppo B, vitamina C, vitamina E, vitamina PP.
Il colore dell’olio può variare dal verde chiaro al verde abbastanza intenso a seconda del grado di raffinazione. In questo olio a seconda della lavorazione sono rilevabili tracce di minerali e proteine di cui i frutti di Cannabis sativa sono particolarmente ricchi.
Il livello di THC è talmente basso che per avere effetti psicotropi bisognerebbe consumarne più di sei litri al giorno.
Fino ad oggi non sono noti effetti collaterali derivanti dall’assunzione di olio di semi di canapa. Sono stati invece riportati potenziali effetti benefici sulla salute, sia per i bambini che per gli adulti, nella prevenzione e nel trattamento delle malattie la cui base è infiammatoria come l’artrosi e l’artrite reumatoide, il morbo di Crohn, la sindrome dell’intestino irritabile, la rettocolite ulcerosa e non solo.
Proprietà terapeutiche dell’olio di canapa:
Un utilizzo prolungato nel tempo si è rivelato efficace nel ridurre i contenuti di trigliceridi nel sangue, mantiene elastiche le pareti dei vasi sanguigni contribuendo a contrastare arteriosclerosi emalattie cardiovascolari, fa diminuire i livelli nel sangue di colesterolo, riduce il rischio di trombosi ed evita l’accumulo di grasso nelle arterie.
Recenti studi dimostrano la sua efficacia anche nel contrastare l’osteoporosi, la sclerosi multipla, i disturbi cronici dell’umore e la depressione post-parto, problemi d’attenzionee di memoria,sindrome premestruale e sintomi della menopausa.
Come per tutti gli oli vegetali, anche per l’olio di semi di canapa è importante la qualità dei semi, la tecnologia di produzione, la conservazione in ambiente fresco e buio per evitarne l’ossidazione e l’irrancidimento. Inconvenienti questi ultimi che vengono evitati anche con l’uso di contenitori di vetro scuro e mantenendo la bottiglia in luogo fresco o nel frigo dopo l’apertura.
Per l’alto contenuto di grassi polinsaturi è particolarmente suscettibile alla ossidazione ed irrancidimento e per l’utilizzo commerciale può richiedere l’aggiunta di antiossidanti.
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Scritto da Luca Zarathustra Lecca collaboratore del Comitato Pazienti Cannabis Medica e rappresentante Italiano presso il Concilio dei Pazienti dell‘Associazione Internazionale per la Cannabis come Medicina.
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Fonti e bibliografia:
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